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Conservanti negli idrolati: quanto ne sai realmente?

Scritto da Simona | 28-set-2020 8.39.00
Hai sempre sentito nominare queste sostanze in ambito cosmetico ma non hai mai veramente capito cosa sono? Vorresti sapere come riconoscere dall'etichetta un idrolato "puro"? Questa piccola guida fa al caso tuo, per scoprire cosa sono e a cosa servono, ma soprattutto per approfondire e fare chiarezza sui conservanti contenuti negli idrolati.

Cosa sono gli idrolati

Gli idrolati sono le acque che derivano dalla distillazione a vapore dei fiori e delle foglie della pianta, il primo prodotto che si ottiene da questo processo è l’olio essenziale, e il secondo è appunto l’idrolato.

Per questo l’idrolato è un’acqua aromatica ricca di proprietà, mantiene infatti tutte quelle della pianta da cui è ottenuto.

Gli idrolati possono essere utilizzati puri o miscelati tra loro, per sfruttare le proprietà di diverse piante:

  • come tonico per il viso: aiutano a ristabilire il corretto PH della pelle dopo la detersione, quindi sono perfetti utilizzati come tonico per il viso. Dopo aver pulito bene la pelle, è sufficiente passare un batuffolo di cotone imbevuto di idrolato e picchiettare delicatamente con i polpastrelli per un migliore assorbimento.
  • per rinfrescare e idratare la pelle: per una sferzata di energia e idratazione pret-à-porter! Si possono conservare in frigo in un flacone dotato di spruzzino, e all’occorrenza vaporizzare su viso e décolleté per un’immediata sensazione di freschezza e idratazione profonda.
  • come base per le tue maschere di bellezza: possono essere utilizzati al posto della semplice acqua per preparare maschere a base di argilla in polvere, in questo modo si andrà ad arricchire la maschera di preziose proprietà, per un effetto al top sul nostro viso!
  • per i capelli: grazie al loro PH leggermente acido mantengono i capelli morbidi e lucenti, sono perfetti quindi per diluire lo shampoo e utilizzati in purezza come ultimo risciacquo ai capelli al posto dell’acqua.

Le acque aromatiche vanno scelte in base alle caratteristiche della propria pelle e al risultato che si vuole ottenere:

  • pelle secca: idrolato di rosa, fiori d’arancio, geranio
  • pelle sensibile: idrolato di camomilla, idrolato di lavanda
  • pelle impura e grassa: idrolato di salvia, hamamelis, rosmarino, timo
  • pelle matura: idrolato di rosa, geranio
  • problemi di couperose: idrolato di rosa, elicriso, geranio
  • decongestionante: idrolato di camomilla, elicriso, lavanda, geranio

La questione delle sostanze tecniche

In commercio esistono alcuni idrolati che riportano in etichetta i conservanti, altri no.

Noi de LaSaponaria, a partire da fine 2017 abbiamo invece deciso di inserire nella lista INCI i  conservanti presenti negli idrolati. Questa discrepanza dipende dal fatto che la legge cosmetica prevede,  nel caso di materie prime pure, che non subiscono lavorazioni aggiuntive nel laboratorio cosmetico, che venga attribuito l'INCI della materia prima pura dichiarato dal fornitore.

Secondo l’Art 8 (713) sulle norme di etichettatura, non sono infatti considerate ingredienti “le sostanze tecniche secondarie utilizzate nella miscela ma che non compaiono nella composizione del prodotto finito”.

L’INCI (International nomenclature cosmetic ingredients) prevede quindi che in etichetta non compaiano le “sostanze tecniche sussidiarie non presenti nel finito”.

I conservanti negli idrolati quindi ci sono, ma sono considerati a livello di legge sostanze tecniche, cioè sostanze contenute in percentuali molto basse, per lo più infinitesimali, tanto che il legislatore prevede di non indicarle in etichetta.

Per questo motivo a volte può sembrare che non ci siano conservanti negli idrolati, ma in realtà non è così.

L'importanza della conservazione

Non è pensabile che un idrolato (o una qualsiasi altra sostanza che contenga acqua) non venga in alcun modo conservato e che quindi non contenga conservanti, pena un rapido sviluppo batterico.

Se gli idrolati non contenessero conservanti, dopo l’apertura, sarebbero da considerarsi sicuri solo per pochi giorni al massimo. Infatti, sarebbero facilmente contaminati da batteri, muffe e funghi presenti negli ambienti in cui viviamo e che tendono a proliferare soprattutto nei luoghi caldi e asciutti (caratteristiche tipiche, tra l'altro, del luogo dove spesso teniamo i nostri cosmetici in casa..il bagno!).

Se gli idrolati non fossero correttamente conservati si deteriorerebbero facilmente e diventerebbero pericolosi per il consumatore: un cosmetico alterato può provocare irritazioni, infiammazioni, addirittura infezioni della pelle, soprattutto di quella molto sensibile, come quella dei bambini o quella della zona attorno agli occhi. L’utilizzo dei conservanti evita questi pericoli.

La conservazione di un prodotto cosmetico è quindi un aspetto estremamente importante, proprio per questo, tutti i prodotti cosmetici prodotti in laboratorio sono sottoposti a test di stabilità, cioè test per verificare che il prodotto sia microbiologicamente stabile sia durante tutto il processo produttivo che durante l’uso vero e proprio da parte del consumatore.

La stabilità microbiologica è indicata in etichetta con:

  • DATA DI SCADENZA, nel caso in cui il prodotto abbia durata minima inferiore o uguale a 30 mesi (cosmetici e materie prime ad uso cosmetico)
  • PAO (simbolo del vasetto aperto), nel caso in cui il prodotto abbia durata minima superiore ai 30 mesi (non è previsto indicarlo nelle etichette delle materie prime ad uso cosmetico ma solo nei cosmetici).

Noi de LaSaponaria inseriamo la data di scadenza in modo volontario in tutti i prodotti, anche quelli con durata superiore ai 30 mesi.. Clicca qui per approfondire.

Queste due informazioni sul massimo periodo di durata di un prodotto cosmetico si verificano nel momento in cui il prodotto viene conservato in maniera ottimale, senza rischi di contaminazione dovuti da cause esterne:

  • Uso per periodi troppo lunghi dopo l’apertura
  • Uso condiviso tra persone diverse
  • Conservazione senza tappo
  • Contatto diretto del prodotto con dita e superfici ambientali
  • Introduzione di materiali e sostanze estranee (es. acqua)

Tutto questo può spaventare, ma in realtà i conservanti nei prodotti, e quindi anche negli idrolati, servono proprio a scongiurare la possibilità di contaminazione e a garantire la stabilità microbiologica.

Un prodotto in cui, grazie anche ai conservanti, sono state eliminate le possibili cause di contaminazione, è un prodotto che non presenta rischi durante l’uso, è quindi sicuro.

Il sistema conservante scelto, ecobio e ben tollerato

I cosmetici biologici e naturali, come tutti gli altri cosmetici, devono rispondere ai requisiti microbiologici richiesti dalle norme del Regolamento 1223/2009.

Questo significa che è necessario che contengano conservanti, il punto fondamentale su cui porre l’attenzione è sul tipo di conservante, che deve essere ecobio e altamente tollerato a livello cutaneo, ma anche con il minor impatto ambientale possibile.

A questo proposito, prima di addentrarci nello specifico dei conservanti che utilizziamo nei nostri prodotti e che sono presenti quindi anche negli idrolati, è doveroso specificare che i cosmetici biologici, contrariamente a quanto avviene invece per gli alimenti biologici, non hanno in Europa uno standard ufficiale, la loro regolamentazione è affidata ad enti privati di certificazione che creano degli standard disciplinari a cui il produttore sceglie di aderire per ottenere la certificazione di prodotto biologico e naturale.

Va da sé che tali certificazioni sono in aggiunta alle norme di legge da rispettare e adempiere imprescindibilmente.

I disciplinari degli enti certificatori ammettono nei cosmetici naturali e biologici, al fine appunto di ottenere un prodotto efficace e sicuro, l’utilizzo di sostanze natural-identiche o di derivazione naturale.

I conservanti ammessi e maggiormente utilizzati dai più rigidi enti certificatori (come Cosmos, Natrue e CCPB che certifica i prodotti LaSaponaria) sono Benzyl Alcohol (alcol benzilico), Sodium Benzoate (sodio benzoato), Potassium Sorbate (potassio sorbato).

Conservanti ad ampio spettro attivi efficacemente sia su muffe, funghi e batteri, non cessori di formaldeide, molto ben tollerati anche dalle pelli più sensibili e a basso impatto ambientale.

Sono questi i conservanti presenti anche nei nostri idrolati di altissima qualità, poiché scegliamo accuratamente i nostri fornitori in base a rigidi standard di cui parlavamo sopra, solitamente si tratta sempre di piccole aziende agricole biologiche in grado di garantirci una filiera etica di produzione e livelli qualitativi superiori.

I nostri idrolati hanno un'origine solidale...scoprila qui

Inoltre, per ridurre al minimo indispensabile l’utilizzo dei conservanti, mettiamo in atto in tutte le nostre produzioni vere e proprie strategie di conservazione, ovvero cercando di ridurre o evitare le materie prime che sono maggiormente a rischio sotto il profilo microbiologico e aumentando quelle che aiutano e migliorano la conservazione indipendentemente dal sistema conservante, come ad esempio gli esteri caprilici, in grado di dare un valido ausilio nel rendere le nostre formulazioni inospitali per i microrganismi, così come mantenere un PH abbastanza acido aiuta la conservazione.

Queste strategie sono ovviamente messe in atto solo sui prodotti finiti e non sulle materie prime che non subiscono altre rilavorazioni prima di passare al canale della vendita, come ad esempio gli idrolati, poiché sono appunto considerate materie prime pure.

Nel nostro laboratorio sono inoltre adottati, di prassi per ogni prodotto, rigidi protocolli di lavoro che prevedono la sanitizzazione degli ambienti e superfici di lavoro, di strumenti e macchinari, in modo da garantire un ambiente produttivo assolutamente sicuro.

Perchè indichiamo in etichetta i conservanti negli idrolati

Da circa un anno e mezzo LaSaponaria ha deciso di indicare nell’etichetta degli idrolati le sostanze tecniche che il produttore inserisce.

Abbiamo preso questa decisione, non obbligatoria per legge, per garantire una maggiore tutela del consumatore e trasparenza verso di esso, in modo che dalla lettura dell’etichetta possa trarre tutte le informazioni necessarie a diventare un consumatore consapevole, che conosce esattamente "cosa si spalma" e gli effetti sulla pelle.