Gli idrolati sono le acque che derivano dalla distillazione a vapore dei fiori e delle foglie della pianta, il primo prodotto che si ottiene da questo processo è l’olio essenziale, e il secondo è appunto l’idrolato.
Per questo l’idrolato è un’acqua aromatica ricca di proprietà, mantiene infatti tutte quelle della pianta da cui è ottenuto.
Gli idrolati possono essere utilizzati puri o miscelati tra loro, per sfruttare le proprietà di diverse piante:
Le acque aromatiche vanno scelte in base alle caratteristiche della propria pelle e al risultato che si vuole ottenere:
In commercio esistono alcuni idrolati che riportano in etichetta i conservanti, altri no.
Noi de LaSaponaria, a partire da fine 2017 abbiamo invece deciso di inserire nella lista INCI i conservanti presenti negli idrolati. Questa discrepanza dipende dal fatto che la legge cosmetica prevede, nel caso di materie prime pure, che non subiscono lavorazioni aggiuntive nel laboratorio cosmetico, che venga attribuito l'INCI della materia prima pura dichiarato dal fornitore.
Secondo l’Art 8 (713) sulle norme di etichettatura, non sono infatti considerate ingredienti “le sostanze tecniche secondarie utilizzate nella miscela ma che non compaiono nella composizione del prodotto finito”.
L’INCI (International nomenclature cosmetic ingredients) prevede quindi che in etichetta non compaiano le “sostanze tecniche sussidiarie non presenti nel finito”.
I conservanti negli idrolati quindi ci sono, ma sono considerati a livello di legge sostanze tecniche, cioè sostanze contenute in percentuali molto basse, per lo più infinitesimali, tanto che il legislatore prevede di non indicarle in etichetta.
Per questo motivo a volte può sembrare che non ci siano conservanti negli idrolati, ma in realtà non è così.
Non è pensabile che un idrolato (o una qualsiasi altra sostanza che contenga acqua) non venga in alcun modo conservato e che quindi non contenga conservanti, pena un rapido sviluppo batterico.
Se gli idrolati non contenessero conservanti, dopo l’apertura, sarebbero da considerarsi sicuri solo per pochi giorni al massimo. Infatti, sarebbero facilmente contaminati da batteri, muffe e funghi presenti negli ambienti in cui viviamo e che tendono a proliferare soprattutto nei luoghi caldi e asciutti (caratteristiche tipiche, tra l'altro, del luogo dove spesso teniamo i nostri cosmetici in casa..il bagno!).
Se gli idrolati non fossero correttamente conservati si deteriorerebbero facilmente e diventerebbero pericolosi per il consumatore: un cosmetico alterato può provocare irritazioni, infiammazioni, addirittura infezioni della pelle, soprattutto di quella molto sensibile, come quella dei bambini o quella della zona attorno agli occhi. L’utilizzo dei conservanti evita questi pericoli.
La conservazione di un prodotto cosmetico è quindi un aspetto estremamente importante, proprio per questo, tutti i prodotti cosmetici prodotti in laboratorio sono sottoposti a test di stabilità, cioè test per verificare che il prodotto sia microbiologicamente stabile sia durante tutto il processo produttivo che durante l’uso vero e proprio da parte del consumatore.
La stabilità microbiologica è indicata in etichetta con:
Noi de LaSaponaria inseriamo la data di scadenza in modo volontario in tutti i prodotti, anche quelli con durata superiore ai 30 mesi.. Clicca qui per approfondire.
Queste due informazioni sul massimo periodo di durata di un prodotto cosmetico si verificano nel momento in cui il prodotto viene conservato in maniera ottimale, senza rischi di contaminazione dovuti da cause esterne:
Tutto questo può spaventare, ma in realtà i conservanti nei prodotti, e quindi anche negli idrolati, servono proprio a scongiurare la possibilità di contaminazione e a garantire la stabilità microbiologica.
Un prodotto in cui, grazie anche ai conservanti, sono state eliminate le possibili cause di contaminazione, è un prodotto che non presenta rischi durante l’uso, è quindi sicuro.
I cosmetici biologici e naturali, come tutti gli altri cosmetici, devono rispondere ai requisiti microbiologici richiesti dalle norme del Regolamento 1223/2009.
Questo significa che è necessario che contengano conservanti, il punto fondamentale su cui porre l’attenzione è sul tipo di conservante, che deve essere ecobio e altamente tollerato a livello cutaneo, ma anche con il minor impatto ambientale possibile.
A questo proposito, prima di addentrarci nello specifico dei conservanti che utilizziamo nei nostri prodotti e che sono presenti quindi anche negli idrolati, è doveroso specificare che i cosmetici biologici, contrariamente a quanto avviene invece per gli alimenti biologici, non hanno in Europa uno standard ufficiale, la loro regolamentazione è affidata ad enti privati di certificazione che creano degli standard disciplinari a cui il produttore sceglie di aderire per ottenere la certificazione di prodotto biologico e naturale.
Va da sé che tali certificazioni sono in aggiunta alle norme di legge da rispettare e adempiere imprescindibilmente.
I disciplinari degli enti certificatori ammettono nei cosmetici naturali e biologici, al fine appunto di ottenere un prodotto efficace e sicuro, l’utilizzo di sostanze natural-identiche o di derivazione naturale.
I conservanti ammessi e maggiormente utilizzati dai più rigidi enti certificatori (come Cosmos, Natrue e CCPB che certifica i prodotti LaSaponaria) sono Benzyl Alcohol (alcol benzilico), Sodium Benzoate (sodio benzoato), Potassium Sorbate (potassio sorbato).
Conservanti ad ampio spettro attivi efficacemente sia su muffe, funghi e batteri, non cessori di formaldeide, molto ben tollerati anche dalle pelli più sensibili e a basso impatto ambientale.
Sono questi i conservanti presenti anche nei nostri idrolati di altissima qualità, poiché scegliamo accuratamente i nostri fornitori in base a rigidi standard di cui parlavamo sopra, solitamente si tratta sempre di piccole aziende agricole biologiche in grado di garantirci una filiera etica di produzione e livelli qualitativi superiori.
Inoltre, per ridurre al minimo indispensabile l’utilizzo dei conservanti, mettiamo in atto in tutte le nostre produzioni vere e proprie strategie di conservazione, ovvero cercando di ridurre o evitare le materie prime che sono maggiormente a rischio sotto il profilo microbiologico e aumentando quelle che aiutano e migliorano la conservazione indipendentemente dal sistema conservante, come ad esempio gli esteri caprilici, in grado di dare un valido ausilio nel rendere le nostre formulazioni inospitali per i microrganismi, così come mantenere un PH abbastanza acido aiuta la conservazione.
Queste strategie sono ovviamente messe in atto solo sui prodotti finiti e non sulle materie prime che non subiscono altre rilavorazioni prima di passare al canale della vendita, come ad esempio gli idrolati, poiché sono appunto considerate materie prime pure.
Nel nostro laboratorio sono inoltre adottati, di prassi per ogni prodotto, rigidi protocolli di lavoro che prevedono la sanitizzazione degli ambienti e superfici di lavoro, di strumenti e macchinari, in modo da garantire un ambiente produttivo assolutamente sicuro.
Da circa un anno e mezzo LaSaponaria ha deciso di indicare nell’etichetta degli idrolati le sostanze tecniche che il produttore inserisce.
Abbiamo preso questa decisione, non obbligatoria per legge, per garantire una maggiore tutela del consumatore e trasparenza verso di esso, in modo che dalla lettura dell’etichetta possa trarre tutte le informazioni necessarie a diventare un consumatore consapevole, che conosce esattamente "cosa si spalma" e gli effetti sulla pelle.