Utilizzata in Asia, in America, in Africa e in Europa o in un’isoletta sperduta nell’oceano, le molteplici proprietà dell'Aloe sembrano essere note in ogni parte del mondo e non mancano storie e leggende sul suo impiego per la cura del corpo, della mente e in cosmetica per conservare bellezza e giovinezza.
Anche se le fonti storiche si mescolano con le leggende è interessante notare che, se pur in epoche e in luoghi diversi, le proprietà di questa straordinaria pianta sembrano essere universalmente riconosciute.
Questa pianta meravigliosa era molto ben conosciuta fin dai Sumeri: alcune tavole di argilla, che datano all’incirca 1750 anni a.C., riportano dei suoi usi terapeutici nella medicina popolare.
Tra le rovine dell'antico Egitto furono trovati degli scritti in cui si riferisce della sua utilizzazione nel campo della religione e della magia. Nel Libro Egiziano di Medicina, libro scritto all’incirca nel 1550 a.C., si descrivono tutti i rimedi e i cosmetici usati da quelle civiltà. L’Aloe è citata nelle diverse preparazioni per guarire o curare le infezioni, per frizioni (o massaggi) sulla pelle e per la preparazione di medicine e unguenti. Nel campo della cosmesi frequentemente viene ridotta in polvere per l’applicazione sugli occhi.
San Giovanni (19.39) ha menzionato l’Aloe vera tra gli ingredienti usati per profumare il corpo di Cristo dopo la sua morte.
I mercanti arabi distribuivano l’Aloe sia in tutte le regioni Greco-Romane che in Asia. L’Aloe in arobo si pronuncia Allo-eh che significa sostanza brillante e amara. In Asia l’Aloe era già conosciuta prima del VI secolo a.C.. Alcune tracce del suo utilizzo furono trovate anche in India, Tibet, Malesia, Sumatra e più tardi in Cina.
Negli scritti di medicina Ayurvedica (medicina tradizionale dell’India), che risale a più di IV sec. A.C., l’Aloe era chiamata Mussabar. Essa era utilizzata per l’eliminazione di parassiti, come tonico, per la preparazione di unguenti, nelle lozioni nonché per l’impiego a fini dermatologici o gastriti.
In Cina l’Aloe fu chiamata Lo-Hoei e era usata come lassativo, antiparassitario, per guarire le bruciature, ecc..
Il Messico, l’America Centrale e l’America del Sud sono le regioni del mondo nelle quali l’utilizzazione dell’Aloe è stata tenuta segreta e trasmessa di generazione in generazione fino ad oggi. In Florida, presso gli indiani Seminoles, c’è una leggenda sulla Fonte della Giovinezza la cui acqua proviene da un gruppo di piante giganti di Aloe con i rami così larghi che solamente le persone più giovani riuscivano a farsi strada attraverso di loro. Dei Vecchi saggi vi si recavano, si bagnavano in questa e tagliavano le foglie che applicavano sui loro corpi al fine di conservare la loro giovinezza di sempre.
In Europa l’Aloe è stata utilizzata in varie riprese per la preparazione di elisir. Pericle (400 a.C. c.a.), famoso uomo di stato e alchimista di Atene, impiegava l’Aloe nel suo Elixir Proprietatis che era fatto a base di tintura di Aloe, di Mirra e di Zafferano.
Le ricerche odierne sull’Aloe hanno avuto inizio negli Stati Uniti nel 1934 da parte del Dr. C.S. Collins e di suo figlio. Dopo essere stata considerata per secoli come una panacea, le foglie fresche dell’Aloe vennero in seguito ritenute un rimedio per dermatosi gravi provocate dalle radiazioni.
Durante gli anni ’80, l’Aloe Vera, che era stata chiamata nei secoli precedenti la pianta fattucchiera, è finalmente riconosciuta ufficialmente. Ora le sono riconosciute proprietà benefiche contro il diabete, le ustioni, l’artrite e l’arteriosclerosi. Anche la sua applicazione in cosmetica ha avuto un riconoscimento ufficiale attribuendo all'Aloe proprietà sfiammanti, antiossidanti e nutrienti.
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