Quando ho conosciuto Luigi e mi ha detto che faceva il sapone ho sgranato gli occhi.
Eh?? Il sapone?? Non è quella cosa profumata che cresce sugli scaffali della dei supermercati ?? No, non cresce sugli scaffali. E’ frutto di una reazione chimica, neanche troppo complicata. In realtà non occorre neanche essere chimici per capire come si fa il sapone. Mi è bastato parlare con mia nonna… fino a 50 anni fa il sapone , così come tante altre cose si faceva in ogni casa, non si comprava.
E’ incredibile come queste piccole pratiche quotidiane si stiano perdendo così velocemente, che siano state così facilmente inghiottite e snaturate dall’industria..
Il sapone casalingo si faceva in ogni famiglia contadina. Di solito la produzione del sapone cadeva verso la fine di dicembre quando terminava la macellazione dei maiali e si aveva grasso in abbondanza. Il grasso veniva poi messo in un grosso pentolone e portato in ebollizione assieme ad una soluzione di acqua e soda caustica..bolliva, bolliva, bolliva e..il sapone era fatto!
Sfido io che fosse bello, colorato e profumasse di violetta! Nei ricordi delle nonne erano saponi bellissimi ma anche se in realtà non ho mai provato a fare dei saponi con grassi animali, posso immaginarmi un odore poco piacevole, una notevole compattezza (i grassi saturi fanno un sapone molto duro) e anche un sapone a volte irritante. Va bene l’esperienza, ma è molto difficile definire di per il coeficiente di saponificazione del grasso di maiale e non credo che le nostre nonne si addentrassero in chissà quali calcoli..