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Le microplastiche nei cosmetici: l'impatto di cose piccolissime..

Scritto da Lucia | 4-lug-2014 9.58.12
 

A volte cose piccolissime, quasi impercettibili ad occhio nudo, se messe insieme possono fare grandi cose.

E purtroppo anche grandi danni ambientali.

Sono queste le conclusioni a cui è giunto uno studio scientifico condotto sui Grandi Laghi, in America Settentrionale. Una notizia che viene da lontano, ma che non è difficile immaginare, potrebbe riguardare anche le acque "nostrane".

"Nei campioni prelevati nei laghi hanno trovato concentrazioni di ben 1,1 milioni di pezzi di microplastiche per miglio quadrato, con microsfere che costituiscono oltre il 60 per cento dei campioni" (Fonte della notizia: The NY Times).
Sfere, che tra l'altro, suggeriscono gli studi, diventano cibo per i pesci.

E sapete da dove gli scienziati hanno riscontrato provengano queste piccole sfere? Scrub e dentifrici! 

Il polietilene infatti, il più comune fra le materie plastiche, è presente in diversi prodotti cosmetici per donna e per uomo, come esfolianti, saponi, creme, gel e dentifrici venduti come prodotti naturali e attenti all'ambiente anche da grandi marchi di lusso. 

Le analisi effettuate su alcuni cosmetici che millantano di essere naturali stimano in realtà la presenza di circa 3.000 particelle di plastica per millilitro di prodotto.

 

Queste microsfere contenute nei cosmetici non sono trattenute dai sistemi di depurazione, vengono quindi sciacquate e finiscono tali e quali negli scarichi e da lì direttamente in mare, dove rimangono per moltissimi anni, come minimo 100

Ad onor del vero i cosmetici non sono la principale fonte di microplastiche nelle acque marine, ma per il loro uso quotidiano e su larghissima scala, rappresentano una fonte di inquinamento delle acque decisamente non trascurabile.

Il mare Mediterraneo è uno dei mari con la più alta concentrazione al mondo di microplastiche.

E pensare che basterebbe davvero poco per non essere complici ed incrementare questo tipo di inquinamento, perchè mettere plastiche nei cosmetici quando la natura ha tanto, anzi tutto da offrirci?

Per esempio, in tutti i nostri scrub, sia quello corpo, sia nello scrub viso, e in generale in tutti i nostri cosmetici, non abbiamo mai utilizzato microplastiche: le microsfere che levigano la nostra pelle sono 100% naturali e biodegradabili ed equsolidali se vogliamo dirla proprio tutta!

Si tratta di zucchero, sale e gusci di mandorle micronizzati che si sciolgono ancor prima di arrivare nei mari, e se per caso dovesse rimanerne qualche particella, i pesci farebbero a gara per papparseli!

LaSaponaria non ha mai utilizzato microplastiche nei suoi cosmetici!

Nel 2020 le microplastiche nei cosmetici saranno finalmente messe al bando per sempre anche in Italia

già nel 2015 infatti Cosmetics Europe, l’associazione europea dell’industria cosmetica, aveva invitato tutte le aziende associate a sospendere definitivamente entro il 2020 l’impiego di microplastica non degradabile nell’ambiente marino in tutti i cosmetici.

Ma fino ad allora..

Come può il consumatore verificare se c’è la microplastica nei prodotti che usa? 

La presenza di microplastiche può essere verificata dalle informazioni presenti sull’etichetta dei cosmetici, dove per legge gli ingredienti sono indicati in ordine decrescente di peso fino alla soglia dell’1%.

Bisogna quindi fare attenzione che nell'inci dei prodotti cosmetici non compaiano polietilene e derivati, materiale predominante fra le microplastiche, ben noto a tutti per esser contenuto, ad esempio, nei comuni sacchetti di plastica ormai giustamente banditi da anni. 

Dunque prestiamo molta attenzione all'etichetta, diventando consumatori sempre più consapevoli.

Finalmente un passo avanti importante per la difesa dell'ambiente e di chi lo abita. Ma anche uno stimolo per le imprese ad essere sempre più innovative sul terreno della sostenibilità e della qualità.

 
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