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Gli approfondimenti de La Saponaria

La filiera etica della canapa e i cosmetici hippiness

I prodotti della linea Hippiness ci rendo felici  (e speriamo di rendere felici anche chi li userà!) dal momento che siamo riusciti a coniugare l’efficacia formulativa con ricette completamente naturali e a basso impatto ambientale. E poi perchè, grazie all’incontro con Agribio, abbiamo conosciuto più da vicino il mondo e la coltivazione della canapa. Una filiera dimentica qui in italia ma che ha un enorme potenziale, con tantissimi benefici per tutti.
Siamo felici di contribuire a riportarla in Italia.

Oggi la quasi totalità della canapa commercializzata in Italia viene infatti dall'estero, in particolare da Cina e Romania.

Tuttavia, la sua coltivazione  fino agli anni ‘50 era diffusissima nelle nostre campagne: l’Italia era la seconda produttrice mondiale, prima per qualità.

E’ un coltura  che si basa su un’agricoltura povera e “pulita” che può sostenere un’economia agraria sempre più al collasso.

Non necessita infatti di diserbanti, di fertilizzazioni avendo lei stessa queste funzioni e, se piantata nel periodo giusto, di irrigazioni.  Non a caso con la sua coltivazione si stanno riqualificando zone altamente inquinate come quelle adiacenti all’Ilva di Taranto.
Noi la coltiviamo ormai da tre anni e ci siamo spinti oltre - spiega Davide Busatto  di Agribio -  fondando un’associazione che si occupa di far crescere la canapa a livello nazionale con conferenze, serate a tema e, soprattutto, assistenza agli agricoltori che vogliono camminare con noi. Stiamo infatti lottando per rimettere in piedi una filiera ormai scomparsa per poter rivalutare la nostra canapa italiana. Quest’anno, con molta soddisfazione, abbiamo superato i 1200 ettari coltivati.”

Tra gli agricoltori che hanno accompagnato in questo progetto c’è Emanuele, che ha iniziato a coltivare canapa a  Macerata dal 2012.

E’ lui che fornisce la materia prima per i nostri prodotti. Abbiamo stretto una collaborazione effettuando una programmazione della produzione, in modo da un lato di garantire sostenibilità all’attività agricola e dall’altra poterci garantire materia prima locale e di qualità, che possiamo rilavorare in loco, in modo da mantenere inalterate tutte le sue proprietà.

Si tratta dunque di un percorso, quello dal campo alla nostra pelle, interamente sostenibile e dai benefici diffusi che partono da un sano rapporto con la Terra (e con chi la coltiva e la abita), da un’azienda artigiana a conduzione etica fino ad arrivare a prodotti cosmetici, sani, buoni e sicuri che fanno la felicità di chi li usa.

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