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Gli approfondimenti de La Saponaria

Sai riconoscere i profumi naturali? Che differenza c'è con i profumi sintetici?

La cosa più difficile da descrivere? Il profumo! Evocativo, emozionante, piacevole, il profumo può piacerci o no, ma certamente non ci lascia impassibili. Come si fanno i profumi? Chi li studia? E che differenza c’è tra i profumi naturali e quelli sintetici?

In questo articolo parleremo del profumo, di come riconoscere le sue caratteristiche e delle differenze che ci sono sono tra un profumo sintetico e un profumo naturale.

I profumi naturali:

Che cosa sono i profumi naturali?

I profumi naturali nascono dagli oli essenziali estratti dalle piante lavorate con materie prime completamente naturali. Le creazioni nascono senza l’utilizzo di elementi sintetici e grazie ad una vera e propria arte del profumo, il cui sapere si perde nella notte dei tempi. Da sempre infatti l’uomo ha utilizzato estratti di piante e fiori selvatici per produrre semplici essenze. Gli antichi egizi già usavano oli profumati e per lunghissimo tempo le essenze si sono conservate in oli: tutti i popoli antichi nella zona del Mediterraneo utilizzavano unguenti profumati! Nel Medioevo l’arte profumiera decadde in Europa e bisogna aspettare il Rinascimento e in particolare l’arrivo di Caterina de Medici in Francia per una vera e propria esplosione della moda del profumo.

Nell’800 poi, il famoso profumiere francese G.W. Septimus Piesse ha utilizzato la suddivisione tra note alte, medie e basse della musica come analogia nella costruzione del profumo. Da qui nascono le raffinate tecniche di profumeria francese tese a raggiungere la perfetta armonia tra le note che compongono un profumo.

profumi

All’inizio del ‘900 sono stati introdotti gli ingredienti sintetici che hanno permesso ai profumi di essere prodotti in quantità più elevate rispetto ai loro corrispettivi naturali: sono profumi forti e decisi e standardizzati a cui spesso ci siamo abituati. Basti pensare al caratteristico "profumo di fragola”: dolce, fermo, deciso, se diciamo “profumo di fragola” abbiamo tutti in mente un profumo standard che però poco o nulla ha a che vedere con il profumo delle fragole vere. Stesso si potrebbe dire con il profumo di cocco, o banana, per fare gli esempi più famosi: l’industria ci ha abituato a certi tipi di profumi, intensi e decisi, che non sempre hanno un reale legame con i frutti in questo caso. Ciò ci ha portato nel tempo ad un graduale disabituamento al riconoscimento dei veri profumi della natura.

Oggi invece, di contro, c’è una grande riscoperta della profumeria naturale, un po’ perché gli ingredienti sintetici hanno spesso origine petrolchimica e possono essere allergizzanti e irritanti, un po’ perché c’è un rinnovato interesse per il mondo delle sostanze naturali e una maggiore attenzione per l’ambiente.

Che differenza c'è tra un profumo naturale e uno sintetico?

I profumi naturali, dunque, comprendono tutte quelle fragranze che non contengono essenze di sintesi. Sono prodotti con fragranze naturali ottenute dagli oli essenziali, acqua distillata, alcol vegetale ricavato dalla fermentazione di cereali.

Per sapere tutto su come si estraggono gli oli essenziali e sulle loro caratteristiche si può leggere l’articolo di approfondimento qui sul nostro blog.
In breve possiamo dire che i profumi naturali sono ottenuti mediante spremitura o vapore da oli estratti dalle piante. Le principali materie prime utilizzate sono agrumi, fiori, legni. Questo rende le essenze naturali più limitate: basti pensare che le fragranze naturali sono circa 200 a fronte delle oltre 2000 essenze di sintesi.

I profumi di sintesi, o profumi molecolari, sono invece ideati in laboratorio: sono spesso realizzati con alcol di derivazione petrolchimica e sostanze fissative che rendono persistenti i profumi sulla pelle. Le note sintetiche hanno certamente apportato all’arte della profumeria nuovi stimoli, riuscendo a replicare profumi presenti in natura ma non estraibili, come ad esempio il profumo del mare. Hanno quindi reso possibile esplorare nuovi panorami olfattivi, dando ai maestri profumieri un ampio ventaglio di nuovi odori.

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Qual è dunque il problema con i profumi di sintesi? Questi, proprio per come sono formulati, possono essere più irritanti per la pelle rispetto ad un profumo naturale che non è comunque privo di allergeni ma risulta in genere meno aggressivo. Ciò che rende più allergizzanti i profumi sintetici sono l’enorme quantità di materie odorose sintetiche che a volte possono raggiungere una concentrazione del 40%.

Inoltre, Greenpeace, nel suo report "Eau de Toxines" del 2012 ha dimostrato la presenza di sostanze tossiche come ftalati e muschi sintetici, utilizzati in sostituzione del muschio naturale. Studi scientifici hanno dimostrato che gli ftalati, in particolare il dietilftalato DEP, sono in grado di penetrare la pelle e vengono assorbiti dal corpo: negli adulti la concentrazione di queste sostanze è più del doppio rispetto ai bambini e i livelli nelle donne sono i più elevati in assoluto. Questi ftalati possono essere dannosi per il sistema riproduttivo e potrebbero esserci relazioni tra l'assorbimento di queste sostanze e l'insorgenza di alcune forme di asma, allergie e tumore.

I muschi sintetici invece, come galaxolide HHCB e tonalide AHTN sono stati indicati come contaminanti del sangue umano e del latte materno; inoltre essendo composti particolarmente persistenti, sono stati riscontrati in concentrazioni elevate nel sistema acquatico, dalla pioggia all'ambiente marino.

Il caso del Lilial

Non è raro che, nel tempo, organi di controllo vietino l’utilizzo di alcuni di questi ingredienti. E’ ad esempio il caso del Lilial, ingrediente che l’Unione Europea ha vietato nel 2022. Il nome di questo ingrediente è butylphenyl methylpropional, meglio conosciuto come Lilial: diversi studi scientifici hanno classificato questo ingrediente come interferente endocrino, tossico per la riproduzione. Si tratta di una fragranza sintetica usata in molti cosmetici per il suo potere mascherante, ovvero riesce a coprire con il suo profumo gli odori sgradevoli di altre materie prime. Ricorda il profumo di lillà, mughetto e ciclamino e per questo è molto utilizzato in profumi anche di marchi famosi. Per saperne di più si può leggere l’articolo di approfondimento qui sul nostro blog.

I profumi sintetici sono dunque più facilmente riconoscibili, ci danno più varietà di scelta, ci permettono di profumare più a lungo. Ma possono essere irritanti e possono contenere ingredienti fastidiosi. I profumi naturali di contro hanno una minore varietà e persistenza sulla pelle ma contengono solo ingredienti molto ben tollerati e non irritanti.

Parfum: cosa significa questa dicitura in etichetta?

Quando nella lista di ingredienti di un cosmetico troviamo la scritta Parfum, si tratta di una sostanza profumata che in genere ha derivazione sintetica. Quando per profumare un cosmetico vengono usati solo oli essenziali, il nome botanico della pianta e gli allergeni sono indicati in etichetta.

Nel caso dei cosmetici de La Saponaria, a volte si può trovare la dicitura "Parfum* di origine naturale". Questo perché sempre i profumi che utilizziamo sono completamente naturali e derivati unicamente dalla miscela di oli essenziali, estratti vegetali e resine.
Spesso infatti, le miscele sono molto complesse e contengono più di 40 ingredienti al loro interno. Per limitare la lunghezza degli INCI e per tutelare il lavoro di ricerca effettuato, abbiamo depositato le formule, così in etichetta non appaiono i singoli componenti ma la dicitura Parfum.

In etichetta comunque compaiono gli allergeni, ovvero i componenti degli oli essenziali contenuti all'interno del nostro profumo. Questo a riprova che il profumo è realizzato con una miscela di oli essenziali: per non avere allergeni in etichetta dovrebbe essere un profumo sintetico!

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Perché ci piace: cosa decreta il successo di un profumo?

Si dice che un profumo è l'accessorio più importante che una persona possa indossare: rappresenta un vero e proprio biglietto da visita, è in grado di attrarre o respingere e per questo va scelto con cura.



Patrick Süskind, nel suo romanzo Il profumo (1985), scrive che «il profumo ha una forza di persuasione più convincente delle parole, dell’apparenza, del sentimento e della volontà».



Un profumo non è in assoluto buono o cattivo, ma può banalmente piacere o non piacere.

Da cosa dipende questo? Ognuno di noi ha la sua personalissima percezione che può dipendere da diversi fattori:

  • naso: chi ha un buon naso percepisce gli odori con maggior intensità. I fumatori non sono tra questi, ad esempio.

  • ricordi: la famosa “madeleine di Proust”. Nel primo libro del suo celebre romanzo “Alla ricerca del tempo perduto”, viene raccontato l'episodio in cui il protagonista passa da un stato d’animo triste e sconsolato ad un apparentemente immotivato stato di gioia e benessere suscitato dal ricordo involontariamente innescato dall’assaggio di una madeleine, tipico dolce francese che al protagonista evocava ricordi felici. Tra i cinque sensi l’olfatto è il più emotivo e il meno controllabile razionalmente ed è il senso che attiva ricordi più persistenti. Se un profumo ci evoca ricordi non felici, non potrà mai piacerci!

  • interazione con l’odore corporeo: ognuno di noi ha un proprio odore corporeo che andrà ad interagire con il profumo che indosseremo. Il profumo di una crema o di un cosmetico può essere percepito in maniera diversa a seconda di chi lo indossa

La piramide olfattiva: testa, cuore, fondo

Un profumo è un insieme di materie prime che deve essere armonico e piacevole. I maestri profumieri realizzano le composizioni attraverso strumenti, tecniche acquisite e gusto personale, come dei veri e propri artisti. Per formulare i profumi si segue un metodo che tiene conto del grado di volatilità e di persistenza delle diverse materie prime di cui è composto, considerando tre piani olfattivi teorici: la cosiddetta piramide olfattiva.

Questa è una visualizzazione teorica del grado di evaporazione dei componenti e della loro persistenza: è costituita da tre livelli che illustrano lo sviluppo temporale della fragranza: testa, cuore, fondo.

Piramide-olfattiva

La piramide si legge dall’alto verso il basso, quindi un profumo è sempre caratterizzato da note di testa, le prime ad essere percepite e le più volatili, note di cuore, quelle nel mezzo e note di fondo, le più persistenti.

Note di testa

Sono note fresche, leggere e poco persistenti, svaniscono in pochi minuti. Ma sono questi pochi minuti a decretare il successo della fragranza: ecco perché questa fase è definita il “volo del profumo” che spinge all’acquisto. Delle note di testa fanno parte le famiglie olfattive:

  • agrumata
  • aromatica

Note di cuore

Sono più potenti e più consistenti delle note di testa. Hanno una media persistenza e costituiscono lo sviluppo del profumo determinandone il suo carattere.
Delle note di cuore fanno parte famiglie olfattive:

  • floreali
  • erbacee
  • fruttate
  • speziate

Note di fondo

Sono le materie prime di grande persistenza, che evaporano con lentezza: esprimono la personalità del profumo e solitamente sono quelle che garantiscono la fedeltà nell’uso.
Delle note di fondo fanno parte famiglie olfattive:

  • balsamiche
  • legnose

La piramide olfattiva è quindi una guida per la creazione di essenze, profumi naturali e anche profumi di sintesi. Gli oli essenziali sono le materie prime che si utilizzano per creare essenze e profumi naturali. Sono quindi classificabili secondo questo schema.

Fanno parte delle note di testa l’Olio essenziale di Arancio dolce, di Limone, di Menta, di Rosmarino, di Bergamotto, di Lavanda

Fanno parte delle note di cuore l’Olio essenziale di Petitgrain, Ylang Ylang, Cannella

Rappresentano le note di fondo l’Olio essenziale di Tea Tree, di Timo

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I profumi naturali: gli oli essenziali e le essenze

Come abbiamo visto gli oli essenziali sono una sostanza aromatica di origine naturale che si ricava dalle piante. L’olio essenziale per essere tale deve essere puro al 100%, dunque non contiene altre sostanze al suo interno se non un unico ingrediente. Per saperne di più sugli oli essenziali si può leggere l’articolo qui.

Al contrario le essenze sono miscele di ingredienti diversi, più o meno numerosi, e di origine eterogenea: possono essere mix di sostanze naturali, sintetiche o di entrambe.
Dunque le essenze sono caratterizzate proprio dalla loro natura ibrida che rende possibile la realizzazione di profumi molto vari, impossibili da replicare utilizzando un solo olio essenziale. Per saperne di più sulle essenze si può leggere l’approfondimento qui.

Per utilizzare al meglio le essenze di origine naturale sulla pelle, è sempre bene veicolarle con un olio o una crema neutra. In questo modo il loro profumo può essere più persistente. Si possono comunque sempre usare come profumatori di ambienti, per l’autoproduzione e per profumare vestiti e biancheria!

Oli essenziali, i diversi usi

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