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Gli approfondimenti de La Saponaria

Come usare il burro di karitè: tutte le proprietà cosmetiche

Il Burro di Karitè è una sostanza che viene ricavata da quelle che comunemente vengono definite noci di Karitè, cioè dai semi della Vitellaria paradoxa. La pianta del Karitè, definita anche pianta della giovinezza per le straordinarie proprietà dei suoi frutti, è un vero e proprio albero che cresce prevalentemente in Africa. Nella sua terra di origine infatti, il burro estratto da questa pianta viene utilizzato come condimento per i cibi ed in cosmesi. E’ proprio delle proprietà del burro di karitè che ci occuperemo in questo articolo.

Come si ottiene questo burro?

I semi non ancora maturi posseggono una protezione verde che tende a scurire mano a mano che il seme giunge a maturazione, fino a diventare marrone. E’ da questi semi giunti a completa maturazione che si ottiene il burro di karitè. Dalla sua estrazione si possono ottenere 4 diversi gradi di purezza:

  • crudo
  • puro
  • raffinato
  • ultra - raffinato

Si passa poi ad una fase delicata perché la lavorazione della materia prima influisce sulla sua composizione finale.

Estrazione e lavorazione

Per capire quali siano le differenze tra i diversi gradi di purezza dobbiamo prima approfondire il metodo di estrazione e di lavorazione.

La raccolta delle noci avviene tra metà giugno e metà settembre cioè quando i frutti sono maturi e cadono a terra spontaneamente. Curiosità: vengono raccolti solo i frutti caduti affinché la resa finale in burro risulti maggiore. In ogni caso le noci non vanno lasciate troppo tempo a terra altrimenti potrebbe iniziare la germinazione e questo non gioca a favore della resa finale. Le noci vengono fatte essiccare in modo che il guscio esterno possa essere rimosso più facilmente: il passaggio successivo è proprio la rimozione manuale di questo involucro fino ad ottenere il cosiddetto dado pulito.

noci di karitè

Il dado viene fatto essiccare per ridurre al minimo la percentuale di umidità, poi macinato per ottenere dei granuli fini che vengono infine fatti bollire; alle alte temperature si ha la separazione della fase grassa, cioè quella che possiede una consistenza molto simile al burro ed è di colore giallastro. Il prodotto ottenuto è chiamato burro crudo (o grezzo), che per la sua durezza viene in genere conservato in contenitori aperti o in vasche. Questo primo prodotto di raffinazione è molto difficile da trovare in Europa poiché poco stabile e soggetto ad un veloce irrancidimento.

Per assicurare la commercializzazione di una materia prima più sicura è necessario sottoporre il prodotto ad una seconda raffinazione di tipo fisico per eliminare completamente le impurità e garantirne una maggiore stabilità nel tempo; si procede filtrando il prodotto attraverso un comune panno per la filtrazione del formaggio. Questa lavorazione permette di mantenere intatte tutte le proprietà del burro e di avere la possibilità stoccarlo in stampi più maneggevoli, si ottiene così il burro puro di karitè, il nostro burro!

Quello raffinato si ottiene sottoponendo il prodotto a diversi cicli di filtraggio, distillazione e filtrazione che consistono in un primo lavaggio con acido citrico per eliminare completamente le impurità, una distillazione degli acidi grassi in corrente di vapore e una filtrazione su cartone naturale, che permette di eliminare l’odore di affumicato e che lo rende più adatto ad essere utilizzato. Il prodotto che si ottiene da questa lavorazione è un burro morbido e bianco.

L’ultima lavorazione a cui viene sottoposto il burro raffinato per ottenere quello ultra raffinato prevede l’utilizzo di solventi come gli esani, conservanti e antiossidanti al fine di ottenere un prodotto più facilmente utilizzabile nei processi di produzione di cosmetici; questo causa però la perdita di buona parte degli attivi, con conseguente perdita in termini di proprietà del burro di karitè.

La composizione del Burro di Karitè

Come tutte le materie prime ottenute dalla lavorazione di piante o da parti di esse, la composizione è variabile a causa di alcuni fattori come il periodo di raccolta, le condizioni climatiche in cui cresce la pianta oppure i metodi di estrazione utilizzati per ottenere le materie prime da usare in cosmetica.

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Gli attivi più importanti e le loro funzioni

Il burro di karitè è costituito principalmente da una miscela attiva di acidi grassi quali:

  • ACIDO STEARICO - questo è presente tra il 40 % e il 48 %. E' un acido grasso saturo che dona alla pelle estremo confort e una sensazione setosa al tatto.
  • ACIDO OLEICO - è presente tra il 40 % e il 48 %, ha spiccate proprietà emollienti ed idratanti, ma anche anti invecchiamento in quanto ricco di acidi grassi essenziali.
  • ACIDO LINOLEICO - presente nel burro di karitè tra il 4 % e il 7 %. E’ un acido grasso polinsaturo, agisce sulla nostra pelle migliorando la salute della parete cellulare e stimolando la rigenerazione cellulare.
  • ACIDO PALMITICO -  è presente tra il 3 % e il 7%. E’ un acido grasso largamente utilizzato come ingrediente cosmetico per le sue proprietà emollienti sulla pelle.

Ma non solo, il burro di karitè è ricchissimo di antiossidanti, come la vitamina E, che combatte i radicali liberi e migliora la microcircolazione sanguigna, e di vitamina A, che previene e combatte rughe, eczemi, dermatiti e aiuta a cicatrizzare i segni della pelle, come ad esempio piccole cicatrici e segni di acne.

Le proprietà cosmetiche del burro di karitè

Come abbiamo visto in precedenza, grazie alla sua ricca composizione in acidi grassi preziosi per la nostra pelle, il burro di karitè può essere utilizzato su tutte le parti del corpo, dalla testa ai piedi, capelli compresi.



La duttilità di utilizzo del burro di karitè è data soprattutto dalle preziose proprietà cosmetiche che il burro di karitè possiede.


Qualsiasi tipo di pelle, infatti, può trovare notevole giovamento e miglioramento dall'uso del burro di karitè.

  • Nutre e idrata in profondità
  • Dona elasticità e tonicità alla pelle
  • Combatte le smagliature
  • Favorisce la produzione di collagene
  • Forma un film protettivo sulla pelle che la protegge dalle aggressioni esterne
  • Ha proprietà antinfiammatorie, antisettiche e protettive
  • Rivitalizza e rende lucidi i capelli secchi, spenti, sfibrati

Gli utilizzi del burro di karitè puro

Come abbiamo detto, grazie alle sue preziose proprietà , gli usi del burro di karitè sono davvero vari. Ecco come utilizzare la materia prima per autoprodurre ricette cosmetiche per diverse parti del corpo:

Ecco invece come usarlo senza doverlo lavorare:

Partendo dai capelli, il burro di karitè può essere utilizzato per una maschera ristrutturante pre-lavaggio.

Si può applicare sui capelli asciutti e dopo una posa di 15 minuti si procede lavando i capelli come di consueto. Oppure può essere usato come prodotto di styling per chi possiede i capelli ricci, infatti una piccola quantità può essere applicata sui capelli asciutti per donare definizione e lucentezza, può sostituire con successo le classiche cere per capelli.

capelli

Date le sue spiccate proprietà emollienti, tonicizzanti e antiossidanti il burro di karitè può essere applicato sulla pelle del viso come idratante, risulta essere molto efficace sulle pelli secche a cui dona lucentezza e benessere; può inoltre sostituire il classico burro cacao se applicato sulle labbra.

Può essere utilizzato anche nel contorno occhi poiché dona elasticità e favorisce la rigenerazione del collagene.

Per la secchezza di mani e piedi questo burro può essere utilizzato per degli impacchi idratanti, magari durante la notte se applicato abbondantemente comprendo le parti con guanti o calzini di cotone per favorire l’assorbimento.

Risulta molto efficace anche come idratante per il corpo, può essere applicato sulle smagliature andando a migliorare l’aspetto esplicando la sua azione elasticizzante o come prevenzione dalle donne in gravidanza (è un valido sostituto dell’olio di mandorle, anche se come vedremo in seguito possono essere utilizzati in associazione), inoltre può essere applicato come idratante post depilazione in quanto possiede proprietà lenitive e cicatrizzanti.

Grazie alla sua azione filmogena può essere applicato nella zona pannolino dei neonati per prevenire o lenire gli arrossamenti.

Proprio per queste ultime proprietà può essere applicato come lenitivo su piccole scottature, contusioni, dolori articolari e muscolari.

Tutti questi benefici sono attribuibili alla sua elevata percentuale di lipidi insaponificabili, che formano un film protettivo sulla pelle schermandola dalle aggressioni esterne (come aria fredda, inquinamento atmosferico e raggi solari) e reidratandola allo stesso tempo. Infatti oltre alle proprietà emollienti, il burro di karitè vanta anche una leggera attività schermante dei raggi UV.

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Come utilizzare il burro di karitè in associazione con altre materie prime

Nella nostra routine quotidiana possiamo associare il Burro di Karitè ad altre materie prime.

Per beneficiare al massimo delle sue proprietà cosmetiche può essere utilizzato in sinergia con:

  • L’olio di mandorle dolciil quale ha buone proprietà antiossidanti, antirughe e antismagliature. Possono essere usati insieme anche per conferire al burro di karitè una buona spalmabilità considerato che a temperatura ambiente la sua consistenza è simile a quella del classico burro da cucina
  • L’olio di jojoba che viene considerato una cera liquida sebo-simile, possiede proprietà emollienti e funge anche da antimicotico. Può essere usato insieme al burro di karitè per migliorarne il feeling sulla pelle
  • Gel di Aloe vera che possiede proprietà lenitive, antinfiammatorie e stimolanti della riparazione cutanea ; insieme al burro di karitè può essere utilizzato sulle scottature da sole e piccole ustioni accidentali
  • Amido di riso che può essere utilizzato come lenitivo e rinfrescante degli arrossamenti
  • Hennèusato come colorante per i capelli e in associazione al burro di karitè può ricostituire la normale idratazione del capelli dopo la tinta naturale
  • Argilla verdeusata per le sue proprietà assorbenti (maschere viso per pelli grasse), per la preparazione di impacchi lenitivi, per alleviare i dolori articolari e come fango anticellulite

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Come riconoscerlo nei cosmetici presenti in commercio

Il suo nome INCI è Butyrospermun parkii (shea) butter e in base alla sua posizione nell’elenco della composizione possiamo dedurre la concentrazione a cui è stato aggiunto alla preparazione, questa sarà specifica per ogni tipologia di preparazione, differente quindi in base a dove dovrà essere applicato il cosmetico. 

Per esempio nelle creme viso può essere aggiunto fino al 10%, al di sopra di questa concentrazione la preparazione risulterebbe piuttosto pesante.

Nel caso di preparazioni come creme corpo la concentrazione di burro di karitè potrebbe raggiungere il 20%.

E’ quindi un composto molto diffuso nelle preparazioni cosmetiche, poiché come abbiamo visto in precedenza il burro di karitè ha delle ottime e preziose proprietà.

L'importanza della certificazione

Non sempre il burro di karitè proviene da agricoltura biologica e questo aspetto non può essere dedotto dall’INCI, ma dalle certificazioni che l’azienda produttrice e il prodotto posseggono.

Esistono diversi enti certificatori, tra cui CCPB, uno degli organismi di controllo più seri e severi in campo di certificazioni cosmetiche.



CCPB si occupa della certificazione e controllo di prodotti agroalimentari e non, compresi i cosmetici, che hanno tutti come denominatore comune materie prime di altissima qualità provenienti da una filiera etica biologica, eco-compatibile e eco-sostenibile.


Queste caratteristiche presuppongono l’adesione dell’azienda che sceglie di certificare i propri prodotti con CCPB a determinate linee guida in fatto di tracciabilità delle materie prime di partenza (che devono possedere a loro volta la certificazione), stoccaggio delle stesse nei procedimenti di produzione del cosmetico e infine di stoccaggio sia delle materie prime che del prodotto finito.

CCPB è il primo organismo italiano riconosciuto da NATRU

Natru è una organizzazione internazionale, rigorosa, trasparente e senza scopo di lucro di cui fanno parte molti produttori europei che, in assenza di un regolamento internazionale in materia di cosmetici biologici vero e proprio, (ad oggi infatti non esiste una normativa ufficiale dei cosmetici naturali e biologici finiti, ma esistono solo standard privati) ha creato uno standard per cosmetici biologici che garantisce un fondamentale requisito di base, e cioè che tutti i prodotti finiti naturali e biologici devono essere conformi al regolamento sui cosmetici dell'UE 1223/2009.

Questo organismo individua tre livelli di certificazione per il cosmetico:

  1. cosmetici biologici che contengono almeno il 95% di prodotti biologici al loro interno
  2. cosmetici naturali con componente biologica (almeno il 70%)
  3. cosmetici naturali

La valutazione della provenienza delle materie prime è molto importante poiché come sappiamo bene i prodotti privi di certificazioni potrebbero essere coltivati e lavorati utilizzando pesticidi e solventi che poi rimangono nel prodotto finito rivelandosi potenzialmente nocivi per la nostra salute.

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