Gli approfondimenti de La Saponaria
Come esfoliare la pelle del viso in modo delicato: scrub e peeling
Tra gli step di una corretta beauty routine non dovrebbe mai mancare l’esfoliazione, il trattamento di bellezza che stimola il ricambio cellulare, regalando una pulizia profonda e una pelle più levigata, luminosa e compatta!
Detergere quotidianamente la pelle e coccolarla con tonici, sieri e creme a volte non basta per avere un incarnato liscio e radioso. Sarebbe bello poter cambiare pelle come fanno i serpenti e disfarsi una volta per tutte di cellule morte e grigiore!
In questi casi può venirci in aiuto l’esfoliazione, ma cosa vuol dire esfoliare la pelle?
Esfoliazione: cos’è e come si svolge
Esfoliare la pelle significa agire su uno strato ben preciso della nostra cute che prende il nome di strato corneo, la porzione più esterna dell’epidermide. Lo strato corneo è composto a sua volta da svariati strati di cellule morte - conosciute anche con il nome di corneociti - dalla forma appiattita e prive di nucleo.
Contrariamente a quello che si potrebbe pensare, le cellule morte svolgono molte funzioni essenziali per il nostro organismo, non da ultimo contribuiscono a proteggerci dalle dannose radiazioni UV.
Perché allora vogliamo eliminarle a tutti i costi? Sicuramente per via dell’aspetto poco curato che i corneociti superficiali danno al nostro incarnato. Non dobbiamo infatti rivolgere la nostra battaglia a tutti gli strati di cellule morte, ma solamente a quelli più superficiali.
Infatti, i legami che tengono uniti i corneociti che si trovano in superficie sono di natura particolarmente debole e tendono a rompersi facilmente causando una continua desquamazione cutanea. Procedendo invece verso gli strati di corneociti sottostanti troviamo legami più forti e resistenti che permettono alle cellule di avere un aspetto più compatto.
L’esfoliazione cutanea avviene quindi secondo un ritmo ciclico che prevede la sostituzione di ogni cellula caduta con quella sottostante: questo è un processo del tutto naturale che permette allo strato corneo di rinnovarsi completamente ogni 28 giorni circa.
I trattamenti esfolianti mirano ad accelerare il naturale processo di rinnovamento cutaneo andando a stimolare il turnover cellulare. Ciò permette di eliminare le cellule morte superficiali, responsabili dell’aspetto ruvido e grigiastro della pelle.
L’obiettivo è quindi quello di ottenere un incarnato gradevole al tatto e alla vista, ma perché è fondamentale incoraggiare questo processo? Non possiamo semplicemente aspettare che la pelle provveda da sé a rinnovarsi?
Perché è importante esfoliare la pelle?
La pelle del nostro viso è sottoposta quotidianamente a numerose fonti di stress che vanno ad influire sulla sua salute, danneggiando in particolare lo strato corneo, bersaglio prediletto di smog, raggi UV e agenti esterni di varia natura.
Anche i fattori ormonali o l’utilizzo di cosmetici non adatti al nostro tipo di pelle possono far apparire la nostra pelle meno bella e incidere sul processo di ricambio cellulare, rallentandolo.
Le pelli mature tendono poi di per sé ad un turnover cutaneo più lento del normale e perciò richiedono trattamenti esfolianti più frequenti ma anche più delicati: con il trascorrere del tempo la pelle si assottiglia e un esfoliante troppo potente potrebbe causare più danni che benefici.
A proposito di benefici: esfoliare la pelle consente di rimuovere le impurità e lo sporco accumulato ed eliminare lo strato più esterno di cellule morte così da portare alla luce la pelle più compatta e luminosa che si trova al di sotto.
Agendo sull'ispessimento cutaneo, gli esfolianti riescono poi a spianare i segni d’espressione, levigare le rughe e stimolare i fibroblasti inducendo la produzione di nuova elastina e collagene. Il risultato è una pelle tonica, compatta e dall’aspetto più giovane.
L’esfoliazione, rimuovendo lo strato superficiale di cellule morte, agevola la penetrazione di sostanze funzionali e principi attivi presenti nei cosmetici che applichiamo successivamente. Insomma gli esfolianti agiscono come veri e propri potenziatori di bellezza!
Come si esfolia la pelle?
Sul mercato esistono ormai svariate tipologie di prodotti esfolianti che vanno incontro ad esigenze diverse così da permettere a tutte le tipologie di pelle di trovare l’esfoliante perfetto per le loro necessita!
Per semplicità possiamo dividere gli esfolianti in due macro categorie:
- scrub meccanico: rimuove i corneociti per abrasione ed è caratterizzato da una consistenza granulosa. Si attiva tramite un massaggio manuale.
- esfoliante enzimatico: è formulato con enzimi come ad esempio papaina, bromelina, cacao, frutti rossi, zucca. Agisce più in profondità rispetto a uno scrub meccanico.
- esfoliante chimico: sfrutta il potere degli acidi per ‘sciogliere’ i legami tra le cellule morte e favorire il turnover cellulare.
Scrub meccanico: come funziona e per chi è indicato
Partiamo con il più tradizionale degli esfolianti, nonché il più intuitivo, lo scrub meccanico. Fanno parte di questa categoria tutti quei composti dalla consistenza granulosa che si affidano al potere di micro-granuli o particelle di vario genere per rimuovere tutte le cellule morte superficiali in procinto di staccarsi.
L’azione scrubbante avviene semplicemente massaggiando il prodotto sulla pelle detersa, facendo attenzione ad inumidire prima la cute così da ammorbidirle, favorire lo scivolamento dei micro-granuli ed evitare attriti eccessivi. Solitamente si eseguono movimenti circolari e si applica una pressione leggera e costante. Sciacqua poi il viso eliminando ogni residuo e procedi con la tua skin care routine, prediligendo prodotti idratanti e lenitivi.
In commercio si possono trovare scrub di tutti i tipi! Alcuni sono pensati per essere strofinati su zone specifiche - scrub corpo, viso, scrub per cuoio capelluto - oppure sono adatti ad un utilizzo generalizzato. Per rendere l’applicazione facile e piacevole vengono scelte texture cremose o in gel, mai troppo liquide. I granuli possono essere di grandezza variabile e avere una concentrazione più o meno elevata.
In linea generale per realizzare uno scrub corpo si utilizzano particelle dalla granulometria più grossa, ad esempio zucchero come nel caso dello Scrub Lemongrass e Menta o mandorle, come nel caso del Sapone scub Mandorla e Zenzero, presenti in formulazione in alte percentuali. Al contrario gli scrub viso sono spesso caratterizzati da una consistenza più ‘leggera’, le particelle sono di piccole dimensioni e, soprattutto, di forma regolare, come nel caso del nostro Wonderscrub in cui l'azione esfoliante è data da micro sfere di cellulosa biodegradabili e Nice to Meet You, dove a fianco di cellulosa biodegradabile troviamo anche zucchero di canna.
L’esfoliazione con scrub meccanico non conosce stagionalità e anzi può essere usato tanto d’inverno, quando la pelle è più secca e ha una maggiore tendenza alla desquamazione, quanto d’estate, per accelerare l’abbronzatura e avere un colorito più uniforme. Gli scrub meccanici sono ottimi anche per esfoliare la pelle tra una ceretta e l’altra ed evitare la formazione di peli incarniti e bollicine.
Gli scrub meccanici sono molto amati dalle pelli secche perché vanno ad agire direttamente sulle zone desquamate che caratterizzano questa tipologia di cute. Anche le pelli mature ne traggono particolari benefici visti i risultati rigeneranti e anti-age. Occorre però non esagerare: gli scrub non sono trattamenti quotidiani e anzi sul viso non andrebbero utilizzati più di due volte a settimana.
Meno consigliato in caso di acne perché lo scrub meccanico potrebbe infiammare ulteriormente l’area causando infezioni. Anche le pelli sensibili potrebbero non essere adatte all’azione abrasiva dei micro-granuli, meglio optare per una tipologia completamente diversa di esfoliante.
Da ricordare: nessuna tipologia di esfoliante andrebbe applicata sul contorno occhi, neanche con una pressione leggerissima. La pelle di questa zona, oltre ad essere estremamente delicata, è per sua stessa natura sottile. Assottigliarla ulteriormente potrebbe comportare danni alla cute e rendere ancora più visibili l’alone scuro delle occhiaie.
Peeling enzimatico: come funziona e per chi è indicato
Chi non apprezza gli scrub meccanici può dare una chance ai peeling enzimatici, un metodo di esfoliazione che si propone di eliminare le cellule cutanee superficiali mediante l’azione degli enzimi. Ma cosa sono gli enzimi?
Gli enzimi sono proteine prodotte nelle cellule vegetali e animali, essenziali per il benessere del nostro organismo perché svolgono il ruolo di catalizzatori, influenzano cioè i naturali processi metabolici, accelerandoli.
Ne sono un esempio gli enzimi digestivi che con la loro azione contribuiscono a scindere gli alimenti in componenti base cosicché il nostro corpo possa facilmente assimilarli. Gli enzimi sono responsabili anche della maturazione di frutta e verdura che infatti, se troppo acerba, ci risulta difficilmente digeribile.
Proprio in virtù di queste proprietà, gli enzimi sono in grado di svolgere il loro ruolo di esfolianti cutanei. Quando vengono a contatto con la pelle si innesca una reazione proteolitica: gli enzimi degradano le proteine che costituiscono i tessuti cutanei trasformandole poi in aminoacidi semplici.
Le cellule epiteliali, e in particolare i corneociti, sono ricche di una particolare proteina, la cheratina, che una volta degradata in amminoacido determina la dissoluzione delle cellule morte superficiali.
L’azione esfoliante non è l’unica svolta dai peeling enzimatici: penetrando lo strato superficiale della cute, gli enzimi aiutano a eliminare impurità, liberare i pori dall’eccesso di sebo e ottenere una pelle più sana e compatta. Queste caratteristiche li rendono particolarmente adatti a pelli grasse, miste e impure ma i peeling enzimatici, grazie alla loro azione delicata, rispettosa del pH cutaneo, possono essere utilizzati da tutte le tipologie di pelle.
Gli enzimi utilizzati dalle case cosmetiche per la formulazione di peeling esfolianti possono essere di origine animale, come tripsina, pepsina e chimotripsina, oppure di origine vegetale, di solito i più utilizzati e apprezzati. Di questa seconda categoria fanno parte diverse tipologie di enzimi che solitamente si estraggono dalle bucce della frutta o da altre porzioni.
Gli enzimi vegetali più utilizzati nelle formulazioni dei peeling chimici sono la papaina e la bromelina, la prima deriva dal lattice ottenuto dal frutto non ancora maturo della papaya mentre la seconda è presente nella polpa e nel gambo dell’ananas. Ma si possono trovare enzimi proteolitici anche in alcuni frutti rossi, come il lampone, nei semi di qualche ortaggio, è il caso dei semi di zucca, e persino nel cacao.
I peeling enzimatico ha un utilizzo diverso rispetto allo scrub chimico, non va infatti sfregato sulla pelle del viso, ma è sufficiente stendere sul viso deterso uno strato sottile di prodotto, che di solito viene proposto in formulazioni cremose o in gel. Il peeling va poi lasciato in posa per qualche minuto, di solito circa 10-15 minuti, ma ti consigliamo in ogni caso di seguire le istruzioni riportate del produttore, solitamente elencate direttamente in etichetta. Rimuovi poi con un po’ di acqua tiepida e voilà, la tua pelle risulterà più bella e radiosa!
Nell’ utilizzo di un peeling enzimatico è bene avere qualche accortezza:
- evita la zona perioculare, troppo sensibile e sottile per essere esfoliata con qualsiasi trattamento enzimatico.
- applica una crema viso idratante e una protezione solare dopo aver effettuato il peeling enzimatico, questo ti aiuterà a proteggere la pelle dai danni solari.
Peeling chimico: come funziona e per chi è indicato
L’ultima categoria è quella degli esfolianti chimici, o peeling chimici, che sfruttano il potere di alcune sostanze, in particolare degli acidi, per spezzare i legami tra cellule e favorire il turnover cutaneo.
Fino a non troppo tempo fa per eseguire un peeling chimico ci si poteva affidare solo alle mani esperte di personale specializzato, ben informato sulle diverse tipologie di acidi esfolianti, relative concentrazioni e possibili effetti indesiderati. Oggi si ricorre a questo tipo di sedute dermatologiche per trattare inestetismi specifici della cute come l’acne, oppure per agire in modo mirato su rughe profonde e cicatrici.
Oggi, grazie alla ricerca e agli avanzamenti fatti in questo campo cosmetico, si può effettuare un’esfoliazione chimica anche a casa.
Considerando il loro raggio d’azione, i peeling chimici si possono dividere in:
- Peeling superficiale o molto superficiale: esfolia l’epidermide agendo prevalentemente sullo strato corneo per arrivare al massimo a quello basale. Si utilizza per eliminare lo strato ruvido e opaco di cellule morte superficiali e per agire su iperpigmentazioni, rughe poco profonde e piccole cicatrici.
- Peeling medio: agisce più in profondità arrivando fino al derma papillare causando un’infiammazione. Utile per trattare le cicatrici lasciate dall’acne, il melasma e le rughe di media profondità.
- Peeling profondo: la sua azione può arrivare fino al derma reticolare causando infiammazione e necrosi. È particolarmente indicato in caso di rughe e cicatrici particolarmente profonde.
Se invece vogliamo dividere i peeling considerando l’origine degli gli acidi esfolianti presenti in soluzione abbiamo:
- Alfa-idrossiacidi o acidi della frutta o AHA
- Beta-idrossiacidi o BHA
- Poli-idrossiacidi o PHA
Vediamo insieme quali sono le differenze!
Gli Alfa-idrossiacidi (AHA)
Gli AHA o Alfa-idrossiacidi sono acidi derivati dalla frutta e vengono utilizzati in trattamenti esfolianti per accelerare il turnover cellulare e contrastare gli inestetismi della pelle legati al fotoinvecchiamento. La loro azione esfoliante deriva dall’indebolimento e dalla rottura dei legami che tengono unite le cellule morte agli strati sottostanti dell’epidermide, così da permettere a un nuovo strato di pelle di emergere in superficie. Il risultato è una pelle liscia, uniforme, luminosa e dall’aspetto più giovane.
Svolgendo un’azione esfoliante, i peeling AHA vanno a potenziare gli effetti e l’assorbimento dei principi attivi e delle sostanze funzionali presenti negli altri cosmetici della nostra beauty routine.
Le diverse tipologie di AHA, individuate secondo la loro derivazione, sono caratterizzate da un’azione più o meno profonda e, di conseguenza, più o meno intensa. Possiamo quindi dire che alcuni AHA, se presenti nelle giuste concentrazioni, possono essere utilizzati anche da chi ha una pelle sensibile e reattiva senza temere rossori, infiammazioni, eccessiva desquamazione o altri effetti indesiderati.
Tra gli acidi della frutta più conosciuti abbiamo:
- Acido Glicolico: deriva dalla canna da zucchero ed è il più strong di tutti gli AHA. È formato da molecole di piccole dimensioni che riescono a penetrare a fondo gli strati della pelle. Per questo motivo ha un’azione pressoché immediata e un grande potere esfoliante ma è fortemente sconsigliato per tutte le pelli sensibili perché non è sufficientemente delicato.
- Acido Lattico: deriva dal latte cagliato e ha un potere esfoliante più delicato rispetto al glicolico.
- Acido Mandelico: estratto dalle mandorle amare. Agisce come esfoliante delicato ed è utile nella lotta contro i danni solari e le iperpigmentazioni. Ha proprietà antimicrobiche che lo rendono ideale per proteggere la pelle dall’acne.
- Acido Malico: si ottiene principalmente dalle mele e la sua azione esfoliante è delicata e facilmente tollerata da tutte le tipologie di pelle. Migliora la levigatezza cutanea e agisce sulle rughette senza provocare un’esfoliazione troppo intensa.
- Acido Tartarico: è presente in alte concentrazioni nell’uva e nel tamarindo ed è conosciuto per via delle sue proprietà esfolianti, schiarenti e antiossidanti. È tra gli AHA più delicati e per questo motivo è tollerato anche dalle pelli ultrasensibili.
- Acido Citrico: deriva dagli agrumi e, alle note proprietà esfolianti, unisce anche una apprezzata azione antibatterica che lo rendono ideale per le pelli acneiche.
I peeling a base di alfa-idrossiacidi possono essere formulati sfruttando il potere di un solo acido della frutta o, più spesso, impiegando l’azione combinata di più AHA, in particolare di quelli più delicati, raggiungendo così un buon effetto esfoliante senza però risultare aggressivo.
I Beta-idrossiacidi (BHA)
I BHA o Beta-idrossiacidi sono acidi che agiscono tendenzialmente più in profondità rispetto agli AHA e sono perciò meno delicati. Il BHA più utilizzato è l’acido salicilico, particolarmente apprezzato dalle pelli impure e grasse perchè, essendo solubile in olio, riesce a penetrare i pori ostruiti, rimuovere il sebo in eccesso ed eliminare i puntini neri.
Anche le pelli acneiche possono trovare l’acido salicilico particolarmente adatto al proprio tipo di cute per via delle sue proprietà antibatteriche e antinfiammatorie, che lo rendono perfetto da utilizzare anche sui comunissimi brufoletti.
Potresti provare i BHA anche se la tua pelle soffre di rosacea: con un po’ di pazienza e costanza nell’applicazione potresti notare una pelle meno rossa e più uniforme.
I Poli-idrossiacidi (PHA)
I PHA o Poli-idrossiacidi funzionano in modo simile agli AHA ma sono caratterizzati da molecole più grandi che faticano quindi a penetrare la pelle. Infatti la loro azione resta solo superficiale ed è in linea generale più lenta e delicata.
Sono indicati per le pelli estremamente sensibili e per chi soffre di dermatite e teme, con un acido più potente, di irritare ulteriormente la pelle e peggiorare la situazione.
Tra i PHA i più utilizzati ci sono il gluconolattone e l’acido lattonico.
Come si usa un peeling?
Di solito i peeling chimici sono caratterizzati da una texture liquida oppure in gel, quest’ultima consistenza è la più consigliata perché permette un’applicazione facile e veloce. Distribuisci il prodotto sul viso deterso cercando di applicarne uno strato uniforme, esattamente come faresti con una tradizionale maschera viso.
Per utilizzare con soddisfazione il tuo peeling chimico ti consigliamo poi di leggere bene l’etichetta e attenerti con scrupolo alle metodologie consigliate.
In particolare è importante non eccedere i tempi di posa perchè lasciando un acido a contatto troppo prolungato con la nostra pelle rischiamo di avere un’esfoliazione troppo potente, che potrebbe assottigliare troppo la cute, distruggere le sue barriere protettive e irritarla o infiammarla. Questo consiglio è particolarmente valido per gli acidi esfolianti più potenti, uno su tutti, l’acido glicolico.
Come già detto per gli scrub meccanici, i peeling non andrebbero mai utilizzati sul contorno occhi, meglio fermarsi sulla sporgenza dell’osso zigomatico e mantenersi sopra l'arcata sopraccigliare. Se ti capitasse inavvertitamente di sbordare o un po’ di prodotto finisse a contatto con gli occhi, sciacqua immediatamente l’area.
Per quanto riguarda la frequenza di utilizzo di solito i peeling chimici sono trattamenti a ciclo mensile ma anche in questo caso ti raccomandiamo di attenerti alle indicazioni delle singole case cosmetiche.
Il peeling si può utilizzare di giorno o d’estate? Dipende! Alcuni acidi sono fotosensibilizzanti e non sono quindi adatti ad essere applicati di giorno o nella bella stagione perché assottigliando la pelle, alterano la sua naturale barriera protettiva contro i raggi UV e la espongono più facilmente ai danni solari.
In linea generale non dovresti correre questo tipo di rischi se utilizzi AHA, BHA o PHA dal potere più blando: la loro azione più delicata e rispettosa della pelle non ha effetto fotosensibilizzante e possono quindi essere utilizzati anche di giorno, persino nei mesi estivi! Che questa non sia però una scusa per non applicare la crema solare, indispensabile per una protezione cutanea a tutto tondo!
In casa La Saponaria è da poco arrivato un nuovo Attivo Puro, il Peeling AHA! Come già avrai capito dal nome si tratta di un peeling chimico a base di acidi della frutta. Si utilizza come trattamento mensile ed è pensato per tutti coloro che vogliono minimizzare i segni del tempo, ridurre le imperfezioni e dire addio a grigiore e ruvidezze!
Se vuoi scoprire tutto sulla sua azione e su come si utilizza il nuovissimo Peeling AHA puoi leggere l’articolo Peeling AHA: il nuovo Attivo Puro per una pelle rigenerata e radiosa.