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Gli approfondimenti de La Saponaria

Cosmetici e ingredienti comedogeni: facciamo chiarezza

Cosa significa comedogeno? Può un cosmetico provocare la comparsa di punti neri e brufoli? Quali caratteristiche deve avere un prodotto per non essere comedogeno?

La comedogenesi è il processo che porta alla formazione di punti neri e, a tutt'oggi, è un processo del corpo umano non completamente chiarito. La comparsa di comedoni (punti neri) è associata ad un fenomeno, chiamato iperplasia delle ghiandole responsabili della produzione del sebo. Queste ghiandole sono presenti in tutto il corpo, ad eccezione delle piante dei piedi e delle mani, ma sono maggiormente diffuse sulla pelle del viso.



Quando il sebo prodotto da queste ghiandole si mescola con sporcizia come la polvere o residui dell'esfoliazione della pelle, si forma il "punto nero".


L’origine dei punti neri

I punti neri possono avere origine interna, quindi essere associata all’attività ormonale, oppure avere origini esogene, ovvero essere correlate al contatto o all’assunzione di determinate sostanze.

Una di queste, associata al mondo della cosmetica, è in particolar modo la presenza sulla pelle di acidi grassi, che sono i componenti principali degli oli. Gli acidi grassi si mescolano al sebo e possono appunto penetrare all'interno del dotto follicolare. Una volta penetrati possono uscirvi più o meno facilmente. Se vi rimangono all'interno formano i punti neri.

Possiamo immaginarci il follicolo come un piccolo tubicino. Se vi entra un componente molto fluido sarà facile che questo fuoriesca, mentre se entra un componente meno fluido e più viscoso sarà più difficile l'uscita. E' questo uno dei motivi per cui possiamo dire che alcuni oli son più comedogenici di altri.

Gli oli sono comedogenici?

Tutti gli oli vegetali, ad esclusione del jojoba, sono formati per oltre il 95% da acidi grassi con diverso peso molecolare. Questo ne determina il punto di fusione e di conseguenza la differente fluidità a temperatura ambiente.

Ad esempio un olio ricco di C16 acido palmitico, o di acido stearico che hanno un punto di fusione sopra i 60 gradi (ovvero sono solidi a temperatura ambiente) sarà molto più viscoso di un olio ricco di acidi insaturi come ad esempio il linoleico, l'oleico, il linolenico, ecc…



Possiamo quindi affermare che tutti gli oli come la mandorla, l'oliva, il lino, la rosa mosqueta, l'argan, hanno un basso potere comedogenico intrinseco, e soprattutto non ha nessun senso dire che uno fra questi oli ha più potere comedogenico rispetto ad un altro


Purtroppo la comedogenicità non dipende solo da questo fattore, ma da tanti altri, in primis l'alimentazione, per cui non è possibile affermare con semplicità che un ingrediente sia "comedogenico". A questo va aggiunto che anche se alcuni ingredienti testati singolarmente possono avere effetti comedogenici, non è detto che se inseriti in un cosmetico continuino ad esercitare la stessa azione.

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Ma l’olio di mandorle dolci non era comedogeno?

Una delle più diffuse ed errate convinzioni nell’ambito della cosmesi naturale è che l’Olio di mandorle dolci sia comedogeno. L’Olio di Mandorle Dolci si ottiene dalla spremitura a freddo delle mandorle dolci ed è un olio vegetale molto utilizzato in cosmesi per la sua elevata dermocompatibilità. Trattandosi di un olio vegetale ben tollerato, viene consigliato anche per anziani, bambini e donne in gravidanza. Come abbiamo visto sopra, avendo un peso molecolare analogo a quello di tanti altri oli vegetali, l’olio di Mandorle Dolci può essere comedogeno tanto quanto questi altri e nulla più!

Tutto dipende dal tipo di pelle, che può essere più o meno bisognosa di nutrimento e quindi più o meno portata a sviluppare comedoni ed imperfezioni in presenza di un olio vegetale piuttosto che di un altro. Non è vero quindi che l’olio di Mandorle Dolci è sempre e comunque comedogeno!

Cosmetici comedogeni e non comedogeni

Gli ingredienti comedogeni sono tutti quelli che, applicati sulla pelle, causano la fuoriuscita di punti neri, brufoli ed altre impurità. Al contrario, gli ingredienti non comedogeni sono quelli che hanno una bassa probabilità di scatenare la comparsa di impurità.

Bisogna, però, precisare che la “comedogenicità” di un ingrediente e di un prodotto cosmetico dipende anche dal proprio tipo di pelle. E’ vero che esistono ingredienti universalmente ritenuti comedogeni, ma è più vero che “è comedogeno tutto ciò che fa ungere la pelle”.

Quando la pelle reagisce ungendosi, diventando asfittica e/o riempiendosi di impurità, vuol dire che stiamo sbagliando qualcosa o che le stiamo dando troppo. Sarà importante in questo caso seguire una beauty routine personalizzata. Ne parliamo in questo articolo.

Comedogenico o acneico, quale è la differenza?

Se è l’acne la causa per cui controlliamo gli ingredienti di un cosmetico per valutare se sia comedogeno è importante sottolineare come la natura dei comedoni sia diversa rispetto a quella dei brufoli. Il comedone si forma con estrema lentezza, ci vogliono settimane, mesi, per dare origine ad un punto nero, mentre l’acne è caratterizzata da una infiammazione del follicolo a rapida comparsa, di solito in 48-72 ore.

Quindi è bene ricordare che non tutti i prodotti comedogenici sono acneici e viceversa. La cosa importante in caso di pelle acneica, sarà quindi sempre quella di detergerla delicatamente, magari con una mousse detergente, o un detergente delicato specifico che aiuterà ad eliminare il sebo in eccesso con delicatezza, senza disidratare la cute. Ed utilizzare prodotti specifici per la pelle mista.

Una soluzione per pelle che tende a formare imperfezioni, punti neri e comedoni sottopelle, è quella di scegliere creme viso con formule specifiche e texture leggere come ad esempio Stay Pure e introdurre nella propria routine tonici e sieri viso dal facile assorbimento come ad esempio Niacinamide + Zinco, potente seboregolatore o il nostro Siero bioattivo anti-imperfezioni, nemico numero uno di punti neri e brufoli, formulato con Acqua costituzionale di Melissa, purificante e lenitiva e acido azelaico.

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