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Gli approfondimenti de La Saponaria

Quanto costano i cosmetici?

Quanto costano i cosmetici? Qual è il giusto prezzo da pagare? E’ sempre vero che le cose che costano di più sono le più buone?

Non è semplice dare una risposta a queste domande ma a volte mi fermo a guardare la formulazione di creme e cosmetici di marchi famosi che costano centinaia di euro e non posso che rimanere perplessa.

In cosmetica, forse più che in altri settori, esistono infatti profonde differenze di prezzo tra prodotti della stessa categoria. Ma come nasce il prezzo di un cosmetico?
Ovviamente non si tratta solo del costo formula ma tra le varie voci dobbiamo considerare anche ricerca  e sviluppo, costi di produzione, packaging, marketing, pubblicità e distribuzione.

In molti casi, se ci si sofferma ad osservare gli ingredienti utilizzati non è difficile intuire che molto probabilmente il peso maggiore è da intendersi più riconducibile alla “forma” che alla “sostanza”.

Ma al di là di queste considerazioni,  stando alle ultime notizie di cronaca, sembra proprio che a queste voci di costo bisognerebbe aggiungere una voce “altro”.  L’antitrust spagnola ha infatti inflitto multe per oltre 51 milioni di euro a otto imprese del settore dei cosmetici, colpevoli di aver costituito un cartello sui prezzi, denominato G8, attivo  per ben 19 anni.
Le imprese si incontravano ogni sei mesi, scambiandosi informazioni sensibili, utili a definire strategie e prezzi (tra le imprese multate vi sono L’Oréal e Procter & Gamble, operante attraverso la sua controllata Productos Cosméticos, già sanzionate dalle autorità antitrust italiana e tedesca.)

Il cartello è stato individuato grazie all’autodenuncia della multinazionale Henkel, che ha così beneficiato dell’esenzione della sanzione, come già avvenuto in Italia.

Un’altra indagine è stata condotta dalla segreteria della Commissione svizzera della concorrenza che ha chiesto alla Comco stessa di condannare a multe di oltre 18 milioni di euro l'associazione elvetica dei fabbricanti, importatori e fornitori di prodotti cosmetici e di profumeria (ASCOPA) e i suoi membri, tra cui Chanel, Clarins, L'Oréal, Christian Dior e YSL Beauté. (fonte: www.rsinews.it)

Insomma, un prezzo tutt’altro che trasparente e che riflette difficilmente il reale valore di un prodotto ma logiche ben più complesse e speculative.

Mi sembra inutile dire che piccole realtà produttive come LaSaponaria siano totalmente estranee da questo tipo di meccanismi!

Anzi, direi che la piccola rivoluzione delle produzioni piccole, artigianali e di qualità sta proprio nel capovolgere la logica della composizione dei prezzi e di sfuggire in qualche modo alle logiche di mercato tradizionali.

Il valore di un prodotto è dato dalle materie prime utilizzate (scelte con cura e pagate equamente) e dalla lavorazione  (fatta con amore, nel rispetto delle regole). I cosmetici sono spogliati del superfluo, il packaging è ridotto all’essenziale e la pubblicità ridotta al minimo. La filiera di distribuzione è corta e corretta.  I testimonial non sono personaggi famosi ma le persone soddisfatte dei prodotti che hanno provato… c’è più grande soddisfazione di questa??

 



 
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