Gli approfondimenti de La Saponaria
Test cosmetici su animali: a rischio lo stop nel 2013
La Commissione Europea ha presentato, il 13 settembre, la relazione annuale sui metodi alternativi alla sperimentazione animale nel settore dei prodotti cosmetici, a Parlamento europeo e Consiglio dell’Unione, le Istituzioni che dovranno decidere le sorti finali della Direttiva 2003/15CE sui prodotti cosmetici.
In base a questa Direttiva da settembre 2004 è in vigore un divieto della sperimentazione animale relativa ai prodotti cosmetici finiti e dal marzo 2009 vige un divieto analogo per quanto concerne gli ingredienti o le combinazioni di ingredienti. Dal marzo 2009 è inoltre vietato commercializzare nell'UE prodotti cosmetici e loro ingredienti che siano stati oggetto di una sperimentazione animale, indipendentemente dall'origine di tali prodotti.
Questo divieto di commercializzazione ha un'applicazione generale tranne che per gli effetti più complessi sulla salute umana che devono essere oggetto di sperimentazione per dimostrare la sicurezza dei prodotti cosmetici (la tossicità da uso ripetuto, compresa la sensibilizzazione cutanea e la cancerogenicità, la tossicità riproduttiva e la tossicocinetica) e per i quali il legislatore ha prorogato la scadenza fino al marzo 2013. Di conseguenza in Europa vengono ancora commercializzati cosmetici testati su animali.
(Per conoscere i cosmetici cruetly free, e la loro cut-off date, è possibile consultare la lista VIVO, alla quale anche LaSaponaria aderisce).
La fine dei test su animali, almeno in questa area della ricerca, è prevista per il 2013, ma la Commissione, nella relazione recentemente presentata, indica come tale divieto non possa essere rispettato a causa della mancanza di metodi alternativi che coprano le tre aree di sperimentazione ancora attive.
La previsione di rinvio per lo stop ai test cosmetici, quindi, è di almeno altri 10 anni: ancora conigli, cavie, topi e ratti iniettati, bruciati e resi ciechi in tutto il mondo per cosmetici destinati all’Europa.
La Commissione europea sta inoltre valutando gli impatti (ambientale, benessere degli animali, economico e sociale) dell'applicazione del divieto di commercializzazione totale nel caso venga rispettata la scadenza del 2013, e sulla base di tale valutazione deciderà, entro la fine del 2011, se presentare o meno una proposta per modificare o mantenere tale scadenza.
Cosa possiamo fare
Riteniamo sia importante diffondere la notizia e di far presente la nostra contrarietà nell'usare gli animali in queste pratiche crudeli ( è in corso una raccolta firme, se non l’hai già fatto, firma qui.)
E crediamo che sia inutile continuare ad effettuare questi test: gli ingredienti che i produttori di cosmetici possono già utilizzare che non necessitano di test sono migliaia, le opportunità formulative infinite..ancora non ci basta??
Ma visto che si parla di tutela di animali, anche se esula un pò da il nostro lavoro di nel campo cosmetico, ci sembra giusto fare una riflessione in più..
Il movimento per la difesa degli animali nell'ambito della sperimentazione nel campo della cosmetica è diventato - anche grazie al lavoro di aziende sensibili e soprattutto di associazioni animaliste - molto forte. Tanto forte da aver sicuramente influito sull'evoluzione normativa che ha consentito di ridurre il numero degli animali utilizzati nelle sperimentazioni da 1.818 del 2007 a 344 del 2009.
Sono sicuramente troppi ma se paragonati ai 867.591 animali uccisi ogni anno per scopi medici (vedi dati gazzetta ufficiale) o agli animali uccisi per uso alimentare, diventano cifre relative. Basta pensare che in Italia vengono macellati ogni anno circa 13 milioni di maiali (un mattatoio industriale ne uccide 1.000 in una sola mattinata), uccisi 850 milioni di volatili e che ogni italiano consuma mediamente 1.400 animali in 80 anni di vita (Fonte: Le fabbriche degli animali, Ed. Cosmopolis e veganhome).
Siamo molto contenti che sempre più persone ci chiedano maggiori informazioni sui nostri cosmetici e se siano o meno causa di sperimentazione animali e siamo fieri di dire che non provocano crudeltà. Crediamo che nel campo della cosmetica siano stati fatti grandi passi avanti e che la direzione anche a livello normativo sia giusta, anche se trooopo lenta (sono stati stanziati 25 milioni di euro per ricercare metodi alternativi alla sperimentazione animale).
Ci piacerebbe però che tale consapevolezza si diffondesse sempre di più anche in altri ambiti, a partire dall'alimentazione, che a nostro avviso, non ha gli stessi progressi nè a livello istituzionale nè a livello di consapevolezza ma che a livello numerico è decisamente molto impattante.
Per approfondimenti leggi il Rapporto annuale sui test cosmetici della Commissione Europea, presentato il 13 settembre 2011
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