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Gli approfondimenti de La Saponaria

Cosmetici non testati sugli animali e pubblicità ingannevole

«Il Giurì, esaminati gli atti e sentite le parti, dichiara che la pubblicità contestata è in contrasto con l’art. 2 (comunicazione commerciale ingannevole) del Codice di Autodisciplina della Comunicazione commerciale, limitatamente al claim ‘non testato sugli animali’.»

E' questa la recente  pronuncia dell'Istituto per l’Autodisciplina Pubblicitaria in merito ad una nota pubblicità televisiva di cosmetici. Il claim pubblicitario "non testato sugli animali" è considerato pubblicità ingannevole.
Questo perché, tutti i cosmetici finiti, secondo la legislazione vigente non possono essere testati sugli animali. E' un po' che lo diciamo e finalmente anche il garante per l'informazione se ne è accorto!
E' un percorso, quello dell'abbandono dei test sugli animali nell'industria cosmetica che ha inizio fin dagli anni '80. Un percorso lento ma che ha portato, fortunatamente, all'applicazione in Europa di un regolamento volto a tutelare sia la salute dei consumatori sia i diritti degli animali.

Riportare in etichetta o nelle pubblicità "non testato sugli animali" o "cruelty free", è dunque solo una questione di marketing, e come sostiene il garante, marketing ingannevole dal momento che, tutte le aziende lo sono, non perché particolarmente buone ma perché obbligate per legge. E' come dire in etichette "fatto senza sfruttare il lavoro nero" o "pagando le tasse". Tutti lo fanno (o per lo meno, tutti dovrebbero farlo...). Diverso è dichiarare un'impegno contro i test o a favore degli animali, vediamo perché..

Cosa prevede la normativa europea in merito alla sperimentazione animale

  • La legge europea ed italiana vieta dal 2004 i test su animali sui prodotti cosmetici finiti;
  • Dal marzo 2009 sono vietati in tutta Europa i test su animali per scopi cosmetici: nessun animale è più utilizzato per effettuare test di sicurezza relativi a ingredienti cosmetici;
  • Dalla stessa data è vietato vendere in Europa prodotti cosmetici che contengono ingredienti testati su animali, al di fuori dell’Europa comunitaria, dopo il marzo 2009. Questo divieto esclude solo alcuni studi di tossicità a lungo termine molto complessi, che riguardano i rischi più elevati per la salute;
  • Gli animali utilizzati nei test ascrivibili dell’industria cosmetica rappresentavano nel 2008, ultimo anno di sperimentazione effettuata, solo lo 0,016% sul totale degli animali utilizzati per test scientifici e di sicurezza nell’Unione europea (fonte: Rapporto Commissione Europea del 2010 su dati del 2008).
  • Dall'11 marzo 2013, in Europa è entrato in vigore il divieto totale per i test su animali degli ingredienti realizzati per i prodotti cosmetici. Il divieto non è esteso per i detersivi e rimangono aperte alcune questioni in merito a nuovi ingredienti sviluppati per altri ambiti (es. farmaceutico) ma che trovano applicazione anche in ambito cosmetico. 

(fonte: Ministero della Salute)

Cosa può fare un'azienda "cruelty free" per rispettare gli animali

  • Può scegliere di aderire ad alcuni standard come quelli della lista VIVO, come abbiamo fatto noi ormai da diversi anni. Vuol dire impegnarsi contro la sperimentazione animale, da un lato in un progetto di sensibilizzazione che ha contribuito, nel tempo, ad arrivare a questi importanti risultati. Dall'altro lato autocertificando la data rispetto alla quale,  gli ingredienti utilizzati nelle proprie formule non sono stati testati su animali, anche prima del divieto normativo. E' un impegno - non vincolante - ma morale a fare attenzione a questo aspetto quando si definiscono nuove formule anche in considerazione degli ingredienti che oggi potremo definire "borderline" tra i vari campi di applicazione che potrebbero essere anche oggi oggetto di test.
  • Può scegliere di evitare di usare ingredienti che prevedono la soppressione di animali o che ne causino sofferenza. Alcuni esempi di ingredienti che si  possono trovare nella lista INCI delle etichette sono la Cocciniglia (E120, CI 75470, Natural Red 4, Crimson Lake o Cochineal),  Lanolina (indicata come Lanolin, oppure i suoi derivati: Isopropyl Lanolate, Lanolin,  Lanolic acid, Lanolin acids, etc), Collagene (Collagen, Soluble Collagen, Hydrolized Collagen), Placenta (Hydrolized Placental, Placental Protein), Elastina (Elastin), Sego Bovino (Sodium Tallowate) e gli ora di monda Siero di Vipera e Bava di Lumaca.
  • Scegliere formule ed ingredienti che abbiano un basso impatto ambientale. La salute degli animali (e anche nostra, animale tra gli altri) dipende della salute dell'ambiente in cui viviamo. E' importante evitare di immettere nell'ambiente, nei mari e nei laghi sostanze nocive (EDTA, Sali Quaternari,  Petrolati etc..) che compromettono il delicato equilibrio del nostro ecosistema.

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